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Savenkova Faina
Il Riccetto Della Speranza

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  • Аннотация:
    Перевод пьесы Фаины Савенковой "Ежик надежды" на итальянский язык

  

Faina Savenkova. Il riccetto della speranza

  
  

Favola in tre atti personaggi:

  
   Riccetto, smarritosi durante l'alluvione.
   Biacco, abitante della riva del fiume.
   Storno, capo dello stormo. Civetta, l'abitante più saggia del bosco.
   Corvo, abitante del bosco.
   Mamma Riccio, madre di Riccetto.
   Pesci, abitanti del fiume, pulcini, allievi di Storno, ricci.
  
  
  
  

ATTO PRIMO

  
  

SCENA PRIMA

   Primavera, la foresta è ancora allagata dopo l'alluvione, ma l'acqua ha già iniziato a ritirarsi. Un riccetto tutto sporco si agita vicino alla riva; ora si tuffa in acqua, ora riemerge. Parlando tra sé, Biacco lo osserva.
  
   Biacco. Ehhh ... mancavano solo i ricci qui... Che aspetti ad annegare? Non ho bisogno di vicini simili.
   Riccetto (da lontano). Aiuto! Salvatemi !!!
   Biacco. Ah, non urlare così. Annega e basta. Perché tanto rumore ?!
   Biacco perde la pazienza e tira fuori Riccetto dall'acqua.
   Biacco. Sei vivo?
   Riccetto. Sembra.
   Biacco aiuta Riccetto ad alzarsi.
   Biacco. Beh, da dove vieni Riccetto?
   Riccetto. Non lo so. Ho perso la mamma (piange).
   Biacco (gira attorno a Riccetto). Non piagnucolare! Troveremo qualcosa.
   Riccetto. Troverai mia mamma?
   Biacco striscia di lato.
   Biacco. Voi vivevate sull'altra sponda del fiume. Non mi metterò a cercarla. E molto probabilmente è morta durante l'alluvione. Abituati a vivere da solo. Intanto, lascia che ti cerchi la cena. Ti piace una rana?
   Riccetto. Mia madre non è morta, tu menti, la troverò sicuramente! Eppoi non mangio rane, mi piacciono le bacche.
  
  

SCENA SECONDA

   Bosco al mattino. Compare Storno.
  
   Storno. La gazza mi ha portato notizie sulla coda. È vero che abbiamo un nuovo abitante?
   Biacco. (brontola). Beh, non potrebbe esser più vero ... E tu perché sei volato qui?
   Storno si copre melodrammaticamente il cuore con le ali.
   Storno. Ehi, non ti ha insegnato nessuno che non si parla così con gli storni? Tra l'altro, io sono il capo e il maestro dello stormo! E devo dire ai miei allievi cosa e chi li aspetta nel bosco.
   Biacco comincia a sibilare.
   Biacco. E' la vita che mi ha insegnato, non gli storni. Tu, voleresti da qui, eh?
   Storno. E se fosse pericoloso?
   Biacco. Per chi, per te forse? Hai visto ricci volanti? Come pensi che potrebbe arrivare fino a te? Per ora è solo un piccolo riccetto nei guai. Inoltre, se c'è qualcuno che deve aver paura, quello sono io.
   Storno svolazza basso.
   Storno. Quanti anni ha?! Questo riccetto non sa ancora che i ricci fanno colazione con quelli come te?
   Biacco. Non gliel'ho detto. E perché poi dovrebbe saperlo? Per ora gli piace sgranocchiare le bacche.
   Storno. E perché l'hai salvato? Prima o poi ti mangerà comunque.
   Biacco guarda se Riccetto dorme.
   Biacco. Spero che sia "poi". Storno, probabilmente avresti fatto lo stesso, perché è ancora un riccetto. Tanto più che i ricci non faranno del male agli uccelli, finché sono in cielo.
   Storno. Ne sei sicuro? Sono responsabile dei pulcini e non posso mettere in pericolo la loro vita.
   Biacco. Sono sicuro. Storno, tu puoi volare e vedere tutto ciò che accade dall'altra parte del bosco. Mi potresti aiutare a trovare la mamma dello spinoso? È nel nostro interesse.
   Storno. Il mio dovere è di aiutare i pulcini, soprattutto se ne sei responsabile.
   Storno vola via. Biacco guarda pensieroso Riccetto addormentato.
   Biacco. Come sei povero e indifeso...
  
  
  

SCENA TERZA

   Cima della collina Riccetto raccoglie ramoscelli per la sua capanna; Biacco lo aiuta, trascinandoli su. Storno vola verso di loro, arrivando dall'altra sponda del fiume.
  
   Storno. Riccetto, ho visto ricci adulti dall'altra sponda del fiume! Forse tua madre è viva.
   Riccetto lascia andare i ramoscelli e corre verso lo storno per abbracciarlo.
   Riccetto. Evviva! L'avevo detto che è viva!
   Storno vola da una parte, Riccetto si precipita verso Biacco e cerca di abbracciarlo.
   Riccetto. Ecco, vedi, tu non mi credevi!
   Biacco si sposta di lato.
   Biacco. Non importa ciò che credevo io, l'importante è ciò in cui credevi tu. E stai un po' più attento con i tuoi aghi.
   Riccetto. Caro Storno, puoi dire alla mamma dove sono, così che venga a prendermi?
   Storno. Riccetto, noi non ci avventuriamo in quella parte del bosco; là ci sono i falchi e i gufi; è troppo pericoloso. Non posso nemmeno a parlare con loro.
   Biacco. Ecco perché ti avevo detto di abituarti a vivere senza di lei, spinoso.
   Riccetto prende un ramoscello abbandonato e lo fa roteare nelle zampette.
   Riccetto. Vuol dire che attraverserò il fiume da solo.
  
  

SCENA QUARTA

   Margine del bosco. Storno insegna a cantare ai pulcini, seduti sul ramo di un albero. Storno e pulcini cantano in coro.
  
   Biacco. Storno! Abbiamo bisogno del tuo aiuto!
   Storno vola giù.
   Storno. Sei scortese come sempre, Biacco, ma sono felice di aiutare gli amici. Che cosa volete?
   Riccetto. Caro Storno, Lei è intelligente e buono, forse Lei sa come potrei attraversare il fiume?
   Biacco. Tu stesso capisci, che quella di attendere l'inverno, quando il fiume si copre di ghiaccio, non è una buona idea. Tu sai che allora noi andiamo in letargo.
   Storno. Sei di nuovo scortese con me? Meglio che tu prenda esempio da Riccetto.
   Biacco. Storno, abbiamo un accordo: io non tocco i pulcini, e tu soddisfi alcune delle mie richieste. Dov'è che in questo accordo potresti trovare una parola sull'amore reciproco?
   Biacco comincia a strisciare attorno a Riccetto e a Storno, Storno svolazza da un posto all'altro, lontano da Biacco.
  
   Riccetto. Storno, per favore, ci aiuti.
   Storno. Bene, Riccetto. Vedrò se nelle vicinanze c'è un ponte, ma è meglio imparare subito a nuotare. Imparare o da Biacco, anche se dubito di lui come insegnante, oppure dai pesci.
   (a parte) Tu non scegli gli amici giusti, Riccetto.
  
  

SCENA QUINTA

   Fiume. Riccetto e Biacco sono nell'acqua, vicino alla riva. Un corvo, seduto nelle vicinanze, osserva la lezione.
  
   Biacco. Guarda, spinoso, tieni la testa fuori dall'acqua e muovi la coda da un lato all'altro.
   Riccetto prova a fare come gli insegna Biacco.
   Riccetto. Non mi riesce.
   Biacco. Probabilmente è perché siamo vicini alla riva. Andiamo un po' più in là. Afferrami al collo con le zampette..
   Riccetto. Affogo, salvatemi!
   Biacco si immerge, afferra Riccetto e lo tira a terra.
   Biacco. Sembra che Storno avesse ragione. Bisogna chiedere aiuto ai pesci.
   Si immerge e riappare presto in superficie, insieme a un branco di pesci, Corvo vola più vicino.
   Riccetto. Ciao pesci.
   Primo pesce. Biacco, sei sicuro di potergli insegnare a nuotare? Mi sembra un po' goffo.
   Riccetto. Voglio davvero imparare a nuotare. Devo andare dalla mamma.
   Riccetto entra nell'acqua.
   Secondo pesce. Chiaro. Ascolta. Per nuotare, devi immergerti e muovere pinne e coda. A destra e a sinistra. A destra e a sinistra. Ecco, così.
   I pesci, tutti insieme, mostrano a Riccetto come muovere le pinne.
   Riccetto. Immergersi? E come si fa a respirare?
   Terzo pesce. Con le branchie, naturalmente.
   Riccetto si guarda.
   Riccetto. Ma io non le ho... sembra. E nemmeno le pinne.
   Pesci (in coro). Bene, allora non c'è da infilarsi nell'acqua!
   I pesci battono la coda in acqua e nuotano via.
   Corvo gira in cerchio sopra Biacco e Riccetto.
   Corvo. Sarebbe stato meglio prender lezioni di nuoto dalle rane, imbecilli.
   Corvo agguanta una rana sulla riva e se ne vola via.
  
  
  
  

ATTO SECONDO

  
  

SCENA PRIMA

   Biacco e Riccetto camminano di notte nel bosco.
  
   Riccetto. Dove stiamo andando? (si sente un gufo reale) È così spaventoso qui.
   Biacco. Ma chi mi ha detto che vuole andare dalla mamma? Hai già cambiato idea? Non vuoi andare dalla saggia Civetta?
   Riccetto. Ci vado. Ma chi è?
   Biacco. L'abitante più saggio e vecchio del nostro bosco.
   Riccetto. Mi insegnerà a nuotare? Ohi, e quello chi è?
   Nelle vicinanze compaiono alcuni fuocherelli.
   Biacco. Solo fuochi fatui, non aver paura. La saggia Civetta non può insegnarti nulla, ma ti può dire cosa puoi imparare da solo, per ritrovare la mamma. Questo, naturalmente, se lo desideri davvero.
   Le luci formano costantemente varie sagome e si sfaldano, illuminando la via agli amici.
   Riccetto. Chi sono?
   Tocca una luce con la zampetta, quella salta come una palla, poi inizia a girare attorno a Riccetto.
   Biacco. Non lo so. Ma certamente non sono le lucciole, che avevo visto nel pomeriggio, sono diverse.
   Biacco e Riccetto si fermano. Due enormi occhi lampeggiano nel buio, i fuocherelli scompaiono.
   Biacco. Ciao saggia Civetta.
   Riccetto. Ciao saggia Civetta! La prego, mi aiuti a ritrovare la mia mamma, è sull'altra riva. Ho cercato di imparare a nuotare per attraversare il fiume, ma non ce l'ho fatta.
   Civetta lampeggia in continuazione.
   Civetta. E non imparerai, non sei mica un pesce o un serpente. Inoltre, il fiume è freddo e c'è corrente. Non ce la farai ad attraversarlo, né da solo, né su una zattera.
   Riccetto. E allora cosa farò (piagnucola)?
   Civetta batte le ali.
   Civetta. Impara a volare.
   Biacco. Ma Riccetto non è un uccello! Anche se Storno gli insegnerà, non ne verrà fuori nulla.
   Civetta vola verso Riccetto e lo esamina.
   Civetta. Anche le persone non sono uccelli, ma possono volare. Fatti delle ali, per svolazzare come una farfalla.
   Vicino a Riccetto viene a posarsi un occhio di pavone notturno.
   Civetta. Per quelle, avrai bisogno di petali di fiori di luna, una ragnatela d'argento per cucirvi le ali, i colori del bosco d'estate, per dipingerle, polline di farfalle per renderle magiche e una folata di vento caldo per volare in alto.
  
  

SCENA SECONDA

   Mattina. Margine del bosco. Lo storno è seduto su un ramo, Biacco intreccia anelli attorno a esso.
  
   Biacco. Ponti, mi sembra di capire, non ce ne sono, vero?
   Storno. Nemmeno uno.
   Biacco. In compenso, ho trovato il modo di sbarazzarci del nostro amico pungente.
   Storno. Ma, Biacco, è ancora un bambino! Come puoi farlo?!
   Biacco. Storno, mi fai paura. L'ho appena portato da Civetta. Il nostro Riccetto volerà presto a casa.
   Storno svolazza dal ramo, poi si alza e si blocca in aria di fronte a Biacco.
   Storno. Cosa dici? Volare?!
   Biacco. Sì, come tu adesso. Con le ali clap-clap-clap.
   Storno. Sei fuori di testa ?! I ricci non possono volare. Non devono volare! Questo è sbagliato! Il cielo appartiene a noi uccelli. Non c'è posto per i ricci ...
   Biacco. Beh, come sai, ho strisciato per aiutare Riccetto.
   Biacco striscia via, si sentono le grida di Storno: "Ricci volanti ... un incubo, che ... incubo!".
  
  

SCENA TERZA

   Radura del bosco, intorno cespugli. In mezzo al prato c'è un ceppo, avvolto con un fiore di luna che sboccia, sopra, svolazzano farfalle. Riccetto si inginocchia davanti al fiore.
  
   Riccetto. Magico fiore di luna, regalami per favore qualcuno dei tuoi fiori. Mi aiuteranno a trovare la mia mamma. La amo moltissimo e voglio andare da lei.
   Il fiore di luna dà a Riccetto alcuni dei fiori più grandi e più belli, Riccetto li coglie e inizia a girare in una danza con le farfalle.
   Riccetto. Grazie fiore di luna. I tuoi fiori mi aiuteranno a realizzare il mio sogno, mi aiuteranno a ritrovare la mia mamma.
   Riccetto. Continuando a danzare. Meravigliose farfalle, per favore aiutatemi a imparare a volare come voi. Grazie a voi, potrò rivedere la mamma.
   Riccetto termina la danza e, in una nuvola di farfalle, ritorna nella sua capanna, dove lo aspetta Biacco.
   Riccetto. Biacco, li ho trovati! Proprio là dove avevi detto. Sono così belli! Biacco. Come le ali di farfalla che tu farai. Bravo! Ora metti i fiori in casa e vai a trovare il resto.
   Riccetto, sbadigliando, entra nella capanna, le farfalle volano vicino all'ingresso.
   Riccetto. Non potrei andare più tardi? Sono stanco e voglio dormire.
   Biacco porta Riccetto fuori dalla capanna, spazzando via le farfalle.
   Biacco. Sei stanco di cercare la mamma? Riccetto, "più tardi" i fiori appassiranno e dovrai ricominciare tutto da capo.
   Riccetto, accigliato. Ho capito.
   Biacco. Ti ricordi dove vivono i ragni?
   Riccetto, sbadigliando. Sì.
   Riccetto cammina lungo la riva; vedendo una grande tela fissata agli alberi, si ferma.
   Riccetto. Ragni laboriosi, per favore condividete con me la rete d'argento. Con essa, posso costruirmi le ali e volare dalla mamma.
   Riccetto inizia a danzare tutt'intorno, mentre i ragni srotolano parte della loro ragnatela e, dopo averla avvolta in una palla, la danno a Riccetto.
   Riccetto. Grazie, ragni, mi avete aiutato molto.
   Riccetto ritorna lungo la riva del fiume e vede che Biacco sta scaldando i fiori con il respiro.
   Biacco. Guarda, non sono affatto appassiti!
   Riccetto. Grazie Biacchetto, sei un vero amico!
   Biacco tossisce. Ebbene sì. E ora cuci le ali; non vorrai mica farti aspettare così tanto dalle farfalle?
   Riccetto. Oh, con cosa le devo cucire? Civetta non lo ha detto ...
   Biacco. Guardati, sei tutto punteggiato di aghi.
   Riccetto spezza un ago e inizia a cucire. Presto le ali sono pronte.
   Riccetto si alza e, girandosi verso il bosco, si rivolge a lui.
   Riccetto. Bosco d'estate, per favore regala a queste ali i tuoi colori, aiutami a tornare dalla mamma.
   Il vento inizia a soffiare e diverse foglie colorate cadono dagli alberi sulle ali, colorandole.
   Riccetto. Grazie per l'aiuto, nonno bosco. Ora le mie ali sono luminose come una vera farfalla.
   Biacco. Bene, per oggi hai fatto tutto. Le farfalle possono fare a meno di noi. E ora andiamo a cena, ho raccolto le bacche per te.
   Riccetto e Biacco si dirigono verso la capanna.
   Biacco. Sai, Riccetto, tu ed io ci somigliamo un po'. Anch'io un tempo avevo un desiderio. Volevo tanto vedere il mare, ma è sempre stato spaventoso per me lasciare questo bosco. La riva del fiume, le farfalle battono le ali. Guardandosi intorno, compare Storno.
   Storno, sottovoce. Guardate un po' cosa avete escogitato! Ricci che volano! Ma dove si è mai visto? Prima volerà uno, poi un altro, poi il cielo si riempirà di ricci. Quanti storni moriranno, urtando nelle loro spine?
   Comincia a prendere le farfalle col becco.
   Storno. Questo non sarà mai. Salverò tutti gli uccelli da questo flagello!
   Mangia parte delle farfalle, il resto vola via.
   Lo stomaco di Storno brontola.
   Storno. Oh. E comunque ho cenato.
   Storno. Bene, è stato utile e gustoso. Ora certamente non volerà da nessuna parte. Un riccio nel bosco è meglio che migliaia nel cielo.
  
  

SCENA QUARTA

   Mattina, radura nel bosco. Riccetto e Biacco tengono le ali.
  
   Riccetto. Vento tiepido, per favore donami il tuo soffio. Aiutami a volare dalla mamma, voglio tanto andare da lei.
   Riccetto danza in cerchio, alzandosi un po' da terra, ma cade dolorosamente su un fianco.
   Riccetto. Oh, perché sono caduto? Perché non ci riesco?
   Riccetto si strofina il fianco ammaccato.
   Biacco. Non so se qui, al margine del bosco, dorma Civetta.
   Riccetto e Biacco vanno verso la quercia al bordo della radura.
   Biacco. Saggia Civetta!
   Civetta assonnata appare da una cavità della quercia.
   Civetta. Ah, siete arrivati ... Riccetto, perché non ascolti quello che ti dicono? Sostituire il polline delle farfalle con il brontolio nello stomaco non è solo irresponsabile, ma anche pericoloso. Avresti potuto morire!
   Riccetto si avvicina all'albero
   Riccetto. Saggia Civetta, io non ho sostituito nulla!
   Civetta vola fuori dalla cavità e guarda Riccetto, socchiudendo gli occhi.
   Civetta. Allora perché non te ne sei volato via?
   Riccetto inizia a piagnucolare, Civetta cerca di carezzarlo sulla testa con un'ala. Biacco striscia sulla quercia per vedere tutto meglio.
   Civetta. Dai, non piangere. D'accordo, Riccetto. Prova a fare ali come le mie. Sei cresciuto, può darsi che ci riesca.
   La civetta tira via una piuma dalla sua ala.
   Civetta. Ecco, ora hai una piuma e il mio consenso. Resta da trovare una piuma di corvo, il cinguettio di un uccellino, aggiungere un po' d'aroma di muschio di quercia e una folata di vento. Civetta vola e va a sedersi sul bordo della cavità.
   Civetta. Ora non disturbarmi mentre dormo.
   Civetta si nasconde nella cavità, Biacco rimane a giacere sul ramo più basso.
   Biacco. A volte mi sembra che inventi le ricette strada facendo. Spinoso, tu, tra l'altro, sei in piedi vicino alla quercia.
   Riccetto si batte la fronte con una zampa.
   Riccetto. Esatto! Muschio di quercia!
   Biacco scuote la coda da un lato all'altro.
   Biacco rimugina ad alta voce. Polline di farfalla per il brontolio nello stomaco? Com'è possibile?
   Riccetto si china e pone la piuma della civetta alle radici della quercia.
   Riccetto. Aiutami, per favore dai alle mie ali il profumo del muschio di quercia. Su di loro posso arrivare a casa dalla mamma.
   Riccetto danza in circolo intorno alla piuma.
   Riccetto. Grazie, nonno Muschio. Non avrei mai pensato che il profumo del muschio di quercia mi ricordasse così tanto la mia casa.
   Riccetto e Biacco se ne vanno; da dietro l'albero sbircia Storno che ha sentito tutto.
  
  

SCENA QUINTA

   Bosco. Corvo e Storno sono seduti su un ramo.
  
   Storno. Corvo, come non capisci, i ricci sono pericolosi nel cielo. E se trafiggono te o i tuoi pulcini con gli aghi? Sono goffi e non sanno manovrare!
   Corvo si gratta pensoso la nuca con un'ala.
   Corvo. Beh, non lo so, Civetta non ha paura di lui. Scusa, Storno, ma mi fido più di lei che di te.
   Storno vola via rapidamente dal ramo.
   Storno, con rabbia. Come vuoi; ti ho avvertito.
   Storno vola via, dall'altra parte compare Riccetto.
   Corvo. Ah, è arrivato il nuotatore...
   Riccetto. Salve, zio Corvo. Per favore, aiutami a volare dalla mamma. Per far questo, puoi regalarmi una piuma dalla tua ala.
   Corvo si guarda le ali.
   Corvo. Cosa vorresti!? Gli uccelli non disperdono così su due piedi le piume dalle loro ali. Impara a dar valore alla stirpe degli uccelli!
   Riccetto, a testa bassa, si siede vicino all'albero.
   Riccetto. Mi dispiace, non volevo offenderti. Voglio solo vedere la mamma. La amo così tanto.
   Corvo vola verso Riccetto e si siede vicino. Corvo. Solo per questo impari a nuotare e vuoi volare?
   Riccetto. Sì.
   Corvo. Ti darò una piuma se prometti di non far del male agli uccelli.
   Riccetto si alza sulle zampe.
   Riccetto. Certo che lo prometto, zio Corvo. Non avevo alcuna intenzione di far del male agli uccelli, perché siete tutti miei amici.
   Corvo sfila una piuma dalla sua ala e la porge a Riccetto.
   Corvo. Tieni. Fai attenzione, Riccetto, sembra che tu abbia dei nemici in questo bosco. E non dimenticare la tua promessa.
   Corvo vola via, Riccetto si guarda intorno.
   Riccetto. Penso di aver visto Storno da qualche parte qui. Posso chiedergli che mi aiuti con il cinguettio. Storno, dove sei?
   Storno vola da Riccetto; dall'alto Corvo li osserva, tornato con altri uccelli.
   Storno. Riccetto, noi, storni, ci siamo consultati e abbiamo deciso di non darti il nostro cinguettio. Non permetteremo che i ricci ci tolgano il cielo.
   Storno vola via, Corvo scende verso Riccetto.
   Corvo. Certo, non siamo storni e non possiamo cinguettare così bene, ma cercherò di aiutarti.
   Corvo gracchia sotto le ali.
   Riccetto. Grazie, siete veri amici. Grazie a voi, potrò rivedere la mamma. Grazie Riccetto danza in cerchio sotto le ali.
   Corvo vola via.
   Riccetto. Vado a prendere una raffica di vento.
  
  

ATTO TERZO

  
  

SCENA PRIMA

   Radura nel bosco. Riccetto tiene le ali con le zampe; accanto striscia Biacco.
  
   Riccetto. Vento, tu soffi dappertutto e sai quanta voglia io abbia di rivedere la mamma. Per favore aiutami. Dammi il tuo impeto, così che possa volare.
   Il vento inizia a soffiare, Riccetto si mette le ali e comincia a danzare in cerchio.
   Riccetto. Forse devo provare a a saltare da quel ceppo.
   Riccetto si arrampica sul ceppo, salta da esso e cade.
   Riccetto. Non ha funzionato ... Grazie per l'aiuto, caro vento. Mi dispiace di averti disturbato di nuovo invano.
  
   Riccetto confuso si sfila le ali.
   Biacco. Non disperare, spinoso. Andiamo da Civetta.
   Riccetto e Biacco vanno verso la quercia.
   Biacco. Civetta, svegliati. Civetta fa capolino dalla cavità.
   Civetta. So tutto, lo so. Corvo è volato qui e mi ha raccontato tutto. Sarà difficile per te senza l'aiuto degli uccelli. Suvvia, penso che tu possa farcela. Nella palude nel più profondo del bosco, cresce una quercia e un aquilone si è incastrato su di essa. Prendilo e riparalo, aggiungendo l'azzurro del cielo, la luce di una lanterna volante, la dedizione di un amico e l'aiuto del nemico.
   Civetta si nasconde nella cavità.
   Riccetto le urla dietro. Grazie, saggia Civetta!
   Dietro l'albero, origliando, si nasconde Storno.
   Storno. Che aspetti pure il mio aiuto; non se lo sogni nemmeno!
  
  

SCENA SECONDA

   Bordo del bosco, quercia nella palude. Storno è seduto su un ramo; di fronte a lui, appena più in basso, sono seduti i piccoli storni.
  
   Storno. Noi uccelli non lasceremo volare i ricci. Il cielo è per gli uccelli! I ricci devono strisciare per terra!
   Gli storni in coro. Il cielo è per gli uccelli!
   Storno. Al lavoro, figli miei! Dobbiamo costruire un muro di spine attorno a questa quercia in modo che il riccio non arrivi all'aquilone. Non daremo il nostro cielo a un riccio!
   Gli uccelli costruiscono un muro di ramoscelli di spine.
   Storno. Più sarà alto, più sarà sicuro per gli uccelli.
   Sopra il muro volano gli storni, agli ordini di Storno. Riccetto si avvicina a loro.
   Riccetto. Storno, lasciami avvicinare alla quercia! Ho bisogno di questo aquilone. Non voglio fare del male agli uccelli, voglio solo andare a casa.
   Storno. E dove hai perso la tua serpe? Quell'imbroglione ti ha già tradito? Bene, alla fine ha capito chi aveva ragione e non ci darà più noia.
   Riccetto. Lui è Biacco, non è una serpe. E non è un impostore.
   Storno. Pulcini miei, proteggete il cielo! Scacciatelo!
   I piccoli storni iniziano a beccare Riccetto, che si rannicchia in una palla.
   Storno. Non fa nulla, pulcini miei; in ogni caso non riuscirà a superare il muro; esso punge come questo riccio.
   Riccetto inizia a scavare sotto il muro di spine per raggiungere la quercia.
   Storno. Non può essere! Salverò gli uccelli! Porterò questo aquilone su un altro albero. Non lo avrai!
   Riccetto continua a scavare un buco sotto il muro; ad uno ad uno i piccoli storni volano per beccarlo; Storno vola verso l'aquilone.
   Riccetto. Storno, non farlo!
   Storno prende l'aquilone e cerca di sollevarlo.
   Storno. Posso farcela.
   Storno solleva l'aquilone in aria, ma quello tende in giù.
   Riccetto. Storno, lascialo andare!
   Storno tenta di portare l'aquilone sulla schiena, ma quello continua a cadere.
   Storno. Salverò tutti i pulcini! Non te li lascerò distruggere!
   Storno cade sul muro di spine, e l'aquilone gli cade addosso.
   Riccetto. Storno!
   Tutti i piccoli storni volano via in diverse direzioni, Storno cerca di volare.
   Riccetto. Storno, fermati!
   Riccetto smantella il muro, Storno, cercando di uscire, si blocca sempre di più.
   Storno. Non ti avvicinare! Miei fedeli figli, non lasciatelo venire da me!
   Riccetto, continuando a disfare i rami. Sono volati via tutti. Sei rimasto solo.
   Storno si ferma e guarda con indifferenza.
   Riccetto. Abbi un po' di pazienza, l'ho quasi districato. Ahi, la mia zampa!
   Riccetto si afferra la zampa.
   L'aquilone vola via dal muro, si può di nuovo vedere Storno, la cui ala è trafitta da una spina.
   Riccetto. Bene, ci sono arrivato.
   Riccetto prende Storno ferito e lo depone sull'aquilone.
   Storno. Non ce l'ho fatta ...
   Riccetto. Sono io che non avrei potuto farcela senza di te. Sarebbe stato difficile per me prendere l'aquilone dall'albero, quindi grazie.
   Riccetto tira Storno sull'aquilone verso la riva. Da dietro i cespugli, osservano alcuni fuocherelli; uno di loro vola verso Riccetto.
   Riccetto. Guarda, un fuocherello!
   Riccetto si ferma.
   Riccetto. Storno, per favore sii paziente ancora un po'.
   Riccetto corre verso le luci, Storno ferito rimane a giacere sull'aquilone.
   Riccetto. Aspettatemi, non vi farò del male!
   Le luci si spandono in diverse direzioni.
   Riccetto. Luci, per favore, almeno una di voi mi regali la sua torcia. Mi serve per illuminare il cammino verso la mamma. Aiutatemi per favore.
   Una delle luci conduce Riccetto verso un altro cespuglio, Riccetto guarda là.
   Riccetto. Ohhh! Posso prendere una luce? Mi illuminerà la strada.
   Una luce vola sul palmo aperto di Riccetto.
   Riccetto. Grazie infinite per l'aiuto.
   Riccetto, insieme alla luce errante, ritorna verso Storno e l'aquilone.
   Riccetto. Ora avremo molta più luce.
  
  

SCENA TERZA

   Riva del fiume, capanna di Riccetto. Biacco rannicchiato sulla riva. Riccetto gli si avvicina.
   Biacco gli striscia incontro. E questa, che tipo di aggiunta all'aquilone sarebbe? Perché l'hai portato qui? Vattene, fastidiosa mosca luminosa! (spazza via il fuoco fatuo)
   Riccetto si ferma.
  
   Riccetto. È ferito. Non potevo lasciarlo nei guai.
   Biacco, indicando Storno con la coda. Invece lui avrebbe potuto tranquillamente lasciarti.
   Riccetto. Perciò, non voglio fare lo stesso. Dobbiamo aiutare Storno, è ferito.
   Biacco. Perché? In modo che ti dia fastidio di nuovo? Sebbene, stia a te decidere.
   Biacco e Riccetto visitano l'ala di Storno.
   Storno. Riccetto, scusa, è stato per colpa mia che non hai potuto volar via. Ho mangiato io le farfalle.
   Biacco. Ecco qualcosa di sorprendente! L'avevamo capito tutti da tempo. (Rivolto a Riccetto) allarga la sua ala, mentre io estraggo la spina. Mosca, fammi luce.
   Un fuoco fatuo vola su Biacco; Biacco estrae la spina dall'ala di Storno.
   Riccetto ride.
   Riccetto. Non è una mosca, è una scintilla vivente del fiore infuocato della felce. E farà da torcia sul mio aquilone. Questo fuocherello illuminerà la mia strada.
   Biacco. Ora è chiaro perché non li ho visti durante il giorno; i fiori di felce sbocciano solo di notte.
   Riccetto e Biacco bendano l'ala ferita di Storno.
   Biacco. Fatto. Storno, benvenuto nella famiglia degli abitanti del bosco che non volano. Per ora puoi dimenticarti del cielo.
   Biacco porta Riccetto all'aquilone, mentre si sente una piccola esclamazione di Storno: "Come vivrò ora?! Cosa farò adesso? ... "
   Biacco. Riccetto, non so se ne sia valsa la pena per la salvezza di Storno, ma mentre lo trascinavi, il tuo aquilone ha perso la coda e tutto il tessuto sul suo dorso si è disfatto.
   Riccetto osserva l'aquilone.
   Biacco. Cosa farai? Andiamo da Civetta per un consiglio?
   Riccetto. No. Posso farcela da solo. Ho gli aghi, la ragnatela d'argento è rimasta. Cucirò il tessuto.
   Riccetto si siede per ricucire l'aquilone, un fuoco fatuo brilla su di lui.
   Biacco va da Storno.
   Biacco. Storno, calmati. Presto sarai di nuovo in grado di volare, per fortuna non dovremo svernare insieme. E ora potresti tornartene dai tuoi e non disturbare la tranquillità del bosco.
  
  

SCENA QUARTA

   Radura nel bosco. Riccetto è vicino al ceppo, e sopra c'è l'aquilone, esposto ai raggi del sole.
  
   Riccetto. Cielo infinito, per favore dona al nostro aquilone un pezzo di te e del tuo blu. Infondigli il desiderio di volare.
   Riccetto rotea in una danza attorno all'aquilone; sopra di loro, attraverso le nuvole, arrivano i raggi del sole.
   Riccetto. Buon vento di speranza, per favore! Concedi al nostro aquilone la capacità di superare le avversità! Dagli la tensione verso l'obiettivo attraverso ogni ostacolo!
   Riccetto termina la danza.
   Riccetto. Grazie per credere ancora in me, amici miei. Grazie perché mi aiutate a volare dalla mamma!
   Sulla radura compare Biacco.
   Biacco. Riccetto, corri verso la capanna e nascondi l'aquilone! Gli uccelli hanno intenzione di volare qui per distruggerlo. Storno sta cercando di convincere i piccoli storni che tu non sei pericoloso, ma nessuno lo ascolta. Non è più il capo dello stormo.
   Riccetto si guarda intorno.
   Riccetto. Non facciamo in tempo, devo volare ora.
   Biacco. Ma l'aquilone non è ancora pronto!
   Riccetto. Non ho scelta.
   Biacco striscia sul ceppo e guarda in lontananza.
   Biacco. Dobbiamo andare sulla collina ...
   Riccetto. Sbrighiamoci!
  
  
  

SCENA QUINTA

   La collina. Riccetto e Biacco in fretta ispezionano la cima della collina; Riccetto tiene in mano l'aquilone.
  
   Riccetto. Non trovo nulla che possa fare da coda per l'aquilone.
   Biacco si ferma, seguito da Riccetto.
   Biacco. Quindi, dovrò fare io da coda. Guarda, io ho solo la testa e la coda.
   Riccetto. Biacco, ma questo è molto pericoloso. Non posso farti questo.
   Biacco. Riccetto, da tempo ho fatto la mia scelta. Sapevo sin dall'inizio che eri pericoloso per me. I ricci si sono sempre cibati di biacchi, siamo nemici. Ecco perché ora viviamo su rive opposte del fiume.
   Riccetto si siede a terra.
   Riccetto. Ma allora perché mi hai salvato?
   Biacco. Diciamo che tu urlavi molto forte e ai serpenti non piace il rumore. Non so. Probabilmente è stato giusto così.
   Biacco guarda in lontananza.
   Biacco. Arrivano gli uccelli. Devi decidere subito.
   Riccetto si alza e allarga l'aquilone.
   Riccetto. Grazie amico.
   Biacco. Riccetto, il tuo aquilone è pronto. Ora ha l'altruismo di un amico e l'aiuto del nemico. Voliamo.
   Biacco si attacca coi denti all'aquilone, Riccetto accelera, salta dalla collina e vola.
   Riccetto. Biacco, guarda com'è bello! Il bosco, il fiume e la collina ... Gli uccelli! Sono già vicini!
   Uno stormo di storni si avvicina all'aquilone.
   Storno. Figli miei, fermatevi! Mi sono sbagliato, il riccio non è pericoloso. Non ci toglierà il cielo.
   Il giovane capo-stormo. Da tempo siamo cresciuti e decidiamo tutto da soli. Non ci devono essere ricci nel cielo. All'attacco!
   Lo stormo inizia a beccare Riccetto e Biacco.
   Riccetto. Storno, aiuta Biacco. Lo beccheranno.
   Storno cerca di proteggere Biacco, battendo con le ali lo stormo di uccelli; diversi giovani storni lo aiutano.
   Riccetto. Biacchetto, tieniti forte. Ci aiuteranno.
   Storno. Figli miei, questo è Biacco! Lo conoscete!
   Il giovane capo dello stormo. Ma lui aiuta un riccio, vuol dire che è un traditore e un nemico. Il capo dello stormo becca Biacco, che cade nel fiume, e sopra di lui vola ancora l'aquilone.
   Riccetto. Biacchetto! Biacchetto!
   Storno, rivolto agli uccelli che lo aiutano. Figli, proteggete il riccio e l'aquilone.
   Lo stormo continua a beccare Riccetto e l'aquilone, e si di esso si aprono dei buchi. L'aquilone inizia a scendere verso l'altra sponda del fiume.
   Riccetto. Storno, salva Biacchetto, aiutalo! Ahi!
   Storno. Figli miei, tenete l'aquilone perché non cada.
   Lo stormo becca Riccetto, l'aquilone e Storno, con quelli che lo aiutano.
   Riccetto. Siamo quasi arrivati, tenete duro.
   Storno. Ancora troppo in alto.
   Riccetto. Non importa, posso farcela.
   Riccetto salta dall'aquilone sulla riva, l'aquilone cade nel fiume e galleggia via.
   Lo stormo degli storni, dopo aver fatto diversi cerchi sopra di loro, vola via.
  
  

SCENA SESTA

   La riva del fiume. Riccetto, stanco e ferito, è seduto sul bordo del fiume, insieme a diversi uccelli con a capo Storno. Sono spettinati, alcuni sono feriti.
   Dei ricci compaiono sul bordo del fiume.
   Il capo dei ricci. Eccoli! Tutti qui con me!
  
   Storno. Alzatevi, storni, la battaglia non è finita ...
   Si alza stancamente. Gli uccelli si schiudono in uno stormo di storni.
   Riccetto. Storno, questi sono ricci come me!
   Storno: No, te ti conosco, sei gentile, ma questi sono ricci adulti, pericolosi ... Noi uccelli sappiamo bene di cosa siano capaci.
   Riccetto. Allora sono con voi ...
   Aprendo gli aghi, nasconde gli storni dietro di sé.
   I ricci si gettano a capofitto giù dalla collina e si fermano davanti a loro. Tutti in silenzio, standosi di fronte, si scrutano l'un l'altro.
   Il capo dei ricci. Che ci fate qui, storni?! Questo non è il vostro posto! Tornatevene a casa vostra.
   Tra i ricci si fa avanti Mamma Riccio e guarda Riccetto.
   Mamma Riccio. Figlioletto, sei tu?!
   Riccetto. Mamma! Mammina! Ti ho trovato!
   Si precipita da lei ...
   Mamma Riccio accarezza la testa di Riccetto.
   Mamma Riccio. Ho seguito il volo e sono così orgogliosa di te, figlioletto. Io lo sapevo che tu sei in grado di essere un eroe, ma non potevo nemmeno immaginare che avresti imparato a volare.
   Riccetto. Volevo così tanto tornare a casa e ritrovarti. E senza l'aiuto dei miei amici (Riccetto indica gli storni) non ce l'avrei fatta. Ma ho perso colui che era pronto a sacrificare la vita per me. Biacco è caduto ...
   Mamma Riccio. Davvero? Sei preoccupato per il cibo?
   Riccetto comincia a urlare.
   Riccetto. No! È il più coraggioso e il più forte! Biacchetto è amico mio! Senza di lui, non avrei potuto rivederti.
   Mamma Riccio abbraccia Riccetto.
   Mamma Riccio. Probabilmente era un biacco molto bravo e coraggioso. Andiamo a casa, figliolo. Grazie al tuo coraggio e ai tuoi amici, sei a casa.
   Storno si avvicina a Riccetto.
   Storno. Non ti preoccupare, Riccetto. Penso che Biacco sia vivo. Dopotutto, è caduto nel fiume e i serpenti sanno nuotare.
   Riccetto. Mi ha detto che aveva sempre voluto vedere il mare. Probabilmente realizzerà il suo sogno. Ma spero che comunque tornerà.
   Riccetto guarda il fiume, poi si gira verso Storno.
   Riccetto. Storno, uccelli, grazie per il vostro aiuto. Dove andrete adesso? Tornerete di là o resterete?
   Storno. Non so. Qui è pericoloso, ma non abbiamo nessun posto dove tornare. Ora siamo estranei ovunque.
   Riccetto si rivolge ai ricci raccolti.
   Riccetto. Ricci! Questi uccelli mi hanno salvato rischiando le proprie vite. Vi chiedo di lasciarli restare, garantisco per loro.
   I ricci annuiscono con approvazione. Riccetto torna dagli storni.
   Riccetto. Restate, amici. Ora la vostra casa è questa.
  
  

EPILOGO

   Bosco. Il vecchio Storno è seduto su un albero e insegna ai piccoli storni.
  
   Storno. C'erano tanto tempo fa gli storni che combattevano con i ricci per il cielo e la terra sotto di esso. E in questa guerra non c'erano né vincitori né vinti, perché il cielo non può appartenere a nessuno. E noi, uccelli, l'abbiamo capito grazie a un piccolo riccetto e un audace biacco. Da allora, uccelli e ricci vivono in pace.
   I piccoli storni in coro. Nonno Storno, raccontaci questa storia. Nonno Storno, raccontaci di Riccetto e Biacchetto. È lo stesso riccetto come quelli che vivono accanto a noi nel bosco?
   Storno accarezza un piccolo storno sulla testa con l'ala.
   Storno. Sì, ora viviamo vicini e gli storni non hanno più paura dei ricci. Ma non è comunque il caso, nemmeno ora, di cadere su di loro, ora pungono come allora.
   Sul ramo vicino a Storno, arriva in volo Corvo.
   Corvo. Storno, hai ricominciato a raccontare le tue storie ai tuoi piccoletti?
  
  

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