Аннотация: Перевод пьесы Фаины Савенковой "Ежик надежды" на итальянский язык
Faina Savenkova. Il riccetto della speranza
Favola in tre atti personaggi:
Riccetto, smarritosi durante l'alluvione.
Biacco, abitante della riva del fiume.
Storno, capo dello stormo. Civetta, l'abitante più saggia del bosco.
Corvo, abitante del bosco.
Mamma Riccio, madre di Riccetto.
Pesci, abitanti del fiume, pulcini, allievi di Storno, ricci.
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Primavera, la foresta è ancora allagata dopo l'alluvione, ma l'acqua ha già iniziato a ritirarsi. Un riccetto tutto sporco si agita vicino alla riva; ora si tuffa in acqua, ora riemerge. Parlando tra sé, Biacco lo osserva.
Biacco. Ehhh ... mancavano solo i ricci qui... Che aspetti ad annegare? Non ho bisogno di vicini simili.
Riccetto (da lontano). Aiuto! Salvatemi !!!
Biacco. Ah, non urlare così. Annega e basta. Perché tanto rumore ?!
Biacco perde la pazienza e tira fuori Riccetto dall'acqua.
Biacco. Sei vivo?
Riccetto. Sembra.
Biacco aiuta Riccetto ad alzarsi.
Biacco. Beh, da dove vieni Riccetto?
Riccetto. Non lo so. Ho perso la mamma (piange).
Biacco (gira attorno a Riccetto). Non piagnucolare! Troveremo qualcosa.
Riccetto. Troverai mia mamma?
Biacco striscia di lato.
Biacco. Voi vivevate sull'altra sponda del fiume. Non mi metterò a cercarla. E molto probabilmente è morta durante l'alluvione. Abituati a vivere da solo. Intanto, lascia che ti cerchi la cena. Ti piace una rana?
Riccetto. Mia madre non è morta, tu menti, la troverò sicuramente! Eppoi non mangio rane, mi piacciono le bacche.
SCENA SECONDA
Bosco al mattino. Compare Storno.
Storno. La gazza mi ha portato notizie sulla coda. È vero che abbiamo un nuovo abitante?
Biacco. (brontola). Beh, non potrebbe esser più vero ... E tu perché sei volato qui?
Storno si copre melodrammaticamente il cuore con le ali.
Storno. Ehi, non ti ha insegnato nessuno che non si parla così con gli storni? Tra l'altro, io sono il capo e il maestro dello stormo! E devo dire ai miei allievi cosa e chi li aspetta nel bosco.
Biacco comincia a sibilare.
Biacco. E' la vita che mi ha insegnato, non gli storni. Tu, voleresti da qui, eh?
Storno. E se fosse pericoloso?
Biacco. Per chi, per te forse? Hai visto ricci volanti? Come pensi che potrebbe arrivare fino a te? Per ora è solo un piccolo riccetto nei guai. Inoltre, se c'è qualcuno che deve aver paura, quello sono io.
Storno svolazza basso.
Storno. Quanti anni ha?! Questo riccetto non sa ancora che i ricci fanno colazione con quelli come te?
Biacco. Non gliel'ho detto. E perché poi dovrebbe saperlo? Per ora gli piace sgranocchiare le bacche.
Storno. E perché l'hai salvato? Prima o poi ti mangerà comunque.
Biacco guarda se Riccetto dorme.
Biacco. Spero che sia "poi". Storno, probabilmente avresti fatto lo stesso, perché è ancora un riccetto. Tanto più che i ricci non faranno del male agli uccelli, finché sono in cielo.
Storno. Ne sei sicuro? Sono responsabile dei pulcini e non posso mettere in pericolo la loro vita.
Biacco. Sono sicuro. Storno, tu puoi volare e vedere tutto ciò che accade dall'altra parte del bosco. Mi potresti aiutare a trovare la mamma dello spinoso? È nel nostro interesse.
Storno. Il mio dovere è di aiutare i pulcini, soprattutto se ne sei responsabile.
Cima della collina Riccetto raccoglie ramoscelli per la sua capanna; Biacco lo aiuta, trascinandoli su. Storno vola verso di loro, arrivando dall'altra sponda del fiume.
Storno. Riccetto, ho visto ricci adulti dall'altra sponda del fiume! Forse tua madre è viva.
Riccetto lascia andare i ramoscelli e corre verso lo storno per abbracciarlo.
Riccetto. Evviva! L'avevo detto che è viva!
Storno vola da una parte, Riccetto si precipita verso Biacco e cerca di abbracciarlo.
Riccetto. Ecco, vedi, tu non mi credevi!
Biacco si sposta di lato.
Biacco. Non importa ciò che credevo io, l'importante è ciò in cui credevi tu. E stai un po' più attento con i tuoi aghi.
Riccetto. Caro Storno, puoi dire alla mamma dove sono, così che venga a prendermi?
Storno. Riccetto, noi non ci avventuriamo in quella parte del bosco; là ci sono i falchi e i gufi; è troppo pericoloso. Non posso nemmeno a parlare con loro.
Biacco. Ecco perché ti avevo detto di abituarti a vivere senza di lei, spinoso.
Riccetto prende un ramoscello abbandonato e lo fa roteare nelle zampette.
Riccetto. Vuol dire che attraverserò il fiume da solo.
SCENA QUARTA
Margine del bosco. Storno insegna a cantare ai pulcini, seduti sul ramo di un albero. Storno e pulcini cantano in coro.
Biacco. Storno! Abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Storno vola giù.
Storno. Sei scortese come sempre, Biacco, ma sono felice di aiutare gli amici. Che cosa volete?
Riccetto. Caro Storno, Lei è intelligente e buono, forse Lei sa come potrei attraversare il fiume?
Biacco. Tu stesso capisci, che quella di attendere l'inverno, quando il fiume si copre di ghiaccio, non è una buona idea. Tu sai che allora noi andiamo in letargo.
Storno. Sei di nuovo scortese con me? Meglio che tu prenda esempio da Riccetto.
Biacco. Storno, abbiamo un accordo: io non tocco i pulcini, e tu soddisfi alcune delle mie richieste. Dov'è che in questo accordo potresti trovare una parola sull'amore reciproco?
Biacco comincia a strisciare attorno a Riccetto e a Storno, Storno svolazza da un posto all'altro, lontano da Biacco.
Riccetto. Storno, per favore, ci aiuti.
Storno. Bene, Riccetto. Vedrò se nelle vicinanze c'è un ponte, ma è meglio imparare subito a nuotare. Imparare o da Biacco, anche se dubito di lui come insegnante, oppure dai pesci.
(a parte) Tu non scegli gli amici giusti, Riccetto.
SCENA QUINTA
Fiume. Riccetto e Biacco sono nell'acqua, vicino alla riva. Un corvo, seduto nelle vicinanze, osserva la lezione.
Biacco. Guarda, spinoso, tieni la testa fuori dall'acqua e muovi la coda da un lato all'altro.
Riccetto prova a fare come gli insegna Biacco.
Riccetto. Non mi riesce.
Biacco. Probabilmente è perché siamo vicini alla riva. Andiamo un po' più in là. Afferrami al collo con le zampette..
Riccetto. Affogo, salvatemi!
Biacco si immerge, afferra Riccetto e lo tira a terra.
Biacco. Sembra che Storno avesse ragione. Bisogna chiedere aiuto ai pesci.
Si immerge e riappare presto in superficie, insieme a un branco di pesci, Corvo vola più vicino.
Riccetto. Ciao pesci.
Primo pesce. Biacco, sei sicuro di potergli insegnare a nuotare? Mi sembra un po' goffo.
Riccetto. Voglio davvero imparare a nuotare. Devo andare dalla mamma.
Riccetto entra nell'acqua.
Secondo pesce. Chiaro. Ascolta. Per nuotare, devi immergerti e muovere pinne e coda. A destra e a sinistra. A destra e a sinistra. Ecco, così.
I pesci, tutti insieme, mostrano a Riccetto come muovere le pinne.
Riccetto. Immergersi? E come si fa a respirare?
Terzo pesce. Con le branchie, naturalmente.
Riccetto si guarda.
Riccetto. Ma io non le ho... sembra. E nemmeno le pinne.
Pesci (in coro). Bene, allora non c'è da infilarsi nell'acqua!
I pesci battono la coda in acqua e nuotano via.
Corvo gira in cerchio sopra Biacco e Riccetto.
Corvo. Sarebbe stato meglio prender lezioni di nuoto dalle rane, imbecilli.
Corvo agguanta una rana sulla riva e se ne vola via.
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Biacco e Riccetto camminano di notte nel bosco.
Riccetto. Dove stiamo andando? (si sente un gufo reale) È così spaventoso qui.
Biacco. Ma chi mi ha detto che vuole andare dalla mamma? Hai già cambiato idea? Non vuoi andare dalla saggia Civetta?
Riccetto. Ci vado. Ma chi è?
Biacco. L'abitante più saggio e vecchio del nostro bosco.
Riccetto. Mi insegnerà a nuotare? Ohi, e quello chi è?
Nelle vicinanze compaiono alcuni fuocherelli.
Biacco. Solo fuochi fatui, non aver paura. La saggia Civetta non può insegnarti nulla, ma ti può dire cosa puoi imparare da solo, per ritrovare la mamma. Questo, naturalmente, se lo desideri davvero.
Le luci formano costantemente varie sagome e si sfaldano, illuminando la via agli amici.
Riccetto. Chi sono?
Tocca una luce con la zampetta, quella salta come una palla, poi inizia a girare attorno a Riccetto.
Biacco. Non lo so. Ma certamente non sono le lucciole, che avevo visto nel pomeriggio, sono diverse.
Biacco e Riccetto si fermano. Due enormi occhi lampeggiano nel buio, i fuocherelli scompaiono.
Biacco. Ciao saggia Civetta.
Riccetto. Ciao saggia Civetta! La prego, mi aiuti a ritrovare la mia mamma, è sull'altra riva. Ho cercato di imparare a nuotare per attraversare il fiume, ma non ce l'ho fatta.
Civetta lampeggia in continuazione.
Civetta. E non imparerai, non sei mica un pesce o un serpente. Inoltre, il fiume è freddo e c'è corrente. Non ce la farai ad attraversarlo, né da solo, né su una zattera.
Riccetto. E allora cosa farò (piagnucola)?
Civetta batte le ali.
Civetta. Impara a volare.
Biacco. Ma Riccetto non è un uccello! Anche se Storno gli insegnerà, non ne verrà fuori nulla.
Civetta vola verso Riccetto e lo esamina.
Civetta. Anche le persone non sono uccelli, ma possono volare. Fatti delle ali, per svolazzare come una farfalla.
Vicino a Riccetto viene a posarsi un occhio di pavone notturno.
Civetta. Per quelle, avrai bisogno di petali di fiori di luna, una ragnatela d'argento per cucirvi le ali, i colori del bosco d'estate, per dipingerle, polline di farfalle per renderle magiche e una folata di vento caldo per volare in alto.
SCENA SECONDA
Mattina. Margine del bosco. Lo storno è seduto su un ramo, Biacco intreccia anelli attorno a esso.
Biacco. Ponti, mi sembra di capire, non ce ne sono, vero?
Storno. Nemmeno uno.
Biacco. In compenso, ho trovato il modo di sbarazzarci del nostro amico pungente.
Storno. Ma, Biacco, è ancora un bambino! Come puoi farlo?!
Biacco. Storno, mi fai paura. L'ho appena portato da Civetta. Il nostro Riccetto volerà presto a casa.
Storno svolazza dal ramo, poi si alza e si blocca in aria di fronte a Biacco.
Storno. Cosa dici? Volare?!
Biacco. Sì, come tu adesso. Con le ali clap-clap-clap.
Storno. Sei fuori di testa ?! I ricci non possono volare. Non devono volare! Questo è sbagliato! Il cielo appartiene a noi uccelli. Non c'è posto per i ricci ...
Biacco. Beh, come sai, ho strisciato per aiutare Riccetto.
Biacco striscia via, si sentono le grida di Storno: "Ricci volanti ... un incubo, che ... incubo!".
SCENA TERZA
Radura del bosco, intorno cespugli. In mezzo al prato c'è un ceppo, avvolto con un fiore di luna che sboccia, sopra, svolazzano farfalle. Riccetto si inginocchia davanti al fiore.
Riccetto. Magico fiore di luna, regalami per favore qualcuno dei tuoi fiori. Mi aiuteranno a trovare la mia mamma. La amo moltissimo e voglio andare da lei.
Il fiore di luna dà a Riccetto alcuni dei fiori più grandi e più belli, Riccetto li coglie e inizia a girare in una danza con le farfalle.
Riccetto. Grazie fiore di luna. I tuoi fiori mi aiuteranno a realizzare il mio sogno, mi aiuteranno a ritrovare la mia mamma.
Riccetto. Continuando a danzare. Meravigliose farfalle, per favore aiutatemi a imparare a volare come voi. Grazie a voi, potrò rivedere la mamma.
Riccetto termina la danza e, in una nuvola di farfalle, ritorna nella sua capanna, dove lo aspetta Biacco.
Riccetto. Biacco, li ho trovati! Proprio là dove avevi detto. Sono così belli! Biacco. Come le ali di farfalla che tu farai. Bravo! Ora metti i fiori in casa e vai a trovare il resto.
Riccetto, sbadigliando, entra nella capanna, le farfalle volano vicino all'ingresso.
Riccetto. Non potrei andare più tardi? Sono stanco e voglio dormire.
Biacco porta Riccetto fuori dalla capanna, spazzando via le farfalle.
Biacco. Sei stanco di cercare la mamma? Riccetto, "più tardi" i fiori appassiranno e dovrai ricominciare tutto da capo.
Riccetto, accigliato. Ho capito.
Biacco. Ti ricordi dove vivono i ragni?
Riccetto, sbadigliando. Sì.
Riccetto cammina lungo la riva; vedendo una grande tela fissata agli alberi, si ferma.
Riccetto. Ragni laboriosi, per favore condividete con me la rete d'argento. Con essa, posso costruirmi le ali e volare dalla mamma.
Riccetto inizia a danzare tutt'intorno, mentre i ragni srotolano parte della loro ragnatela e, dopo averla avvolta in una palla, la danno a Riccetto.
Riccetto. Grazie, ragni, mi avete aiutato molto.
Riccetto ritorna lungo la riva del fiume e vede che Biacco sta scaldando i fiori con il respiro.
Biacco. Guarda, non sono affatto appassiti!
Riccetto. Grazie Biacchetto, sei un vero amico!
Biacco tossisce. Ebbene sì. E ora cuci le ali; non vorrai mica farti aspettare così tanto dalle farfalle?
Riccetto. Oh, con cosa le devo cucire? Civetta non lo ha detto ...
Biacco. Guardati, sei tutto punteggiato di aghi.
Riccetto spezza un ago e inizia a cucire. Presto le ali sono pronte.
Riccetto si alza e, girandosi verso il bosco, si rivolge a lui.
Riccetto. Bosco d'estate, per favore regala a queste ali i tuoi colori, aiutami a tornare dalla mamma.
Il vento inizia a soffiare e diverse foglie colorate cadono dagli alberi sulle ali, colorandole.
Riccetto. Grazie per l'aiuto, nonno bosco. Ora le mie ali sono luminose come una vera farfalla.
Biacco. Bene, per oggi hai fatto tutto. Le farfalle possono fare a meno di noi. E ora andiamo a cena, ho raccolto le bacche per te.
Riccetto e Biacco si dirigono verso la capanna.
Biacco. Sai, Riccetto, tu ed io ci somigliamo un po'. Anch'io un tempo avevo un desiderio. Volevo tanto vedere il mare, ma è sempre stato spaventoso per me lasciare questo bosco. La riva del fiume, le farfalle battono le ali. Guardandosi intorno, compare Storno.
Storno, sottovoce. Guardate un po' cosa avete escogitato! Ricci che volano! Ma dove si è mai visto? Prima volerà uno, poi un altro, poi il cielo si riempirà di ricci. Quanti storni moriranno, urtando nelle loro spine?
Comincia a prendere le farfalle col becco.
Storno. Questo non sarà mai. Salverò tutti gli uccelli da questo flagello!
Mangia parte delle farfalle, il resto vola via.
Lo stomaco di Storno brontola.
Storno. Oh. E comunque ho cenato.
Storno. Bene, è stato utile e gustoso. Ora certamente non volerà da nessuna parte. Un riccio nel bosco è meglio che migliaia nel cielo.
SCENA QUARTA
Mattina, radura nel bosco. Riccetto e Biacco tengono le ali.
Riccetto. Vento tiepido, per favore donami il tuo soffio. Aiutami a volare dalla mamma, voglio tanto andare da lei.
Riccetto danza in cerchio, alzandosi un po' da terra, ma cade dolorosamente su un fianco.
Riccetto. Oh, perché sono caduto? Perché non ci riesco?
Riccetto si strofina il fianco ammaccato.
Biacco. Non so se qui, al margine del bosco, dorma Civetta.
Riccetto e Biacco vanno verso la quercia al bordo della radura.
Biacco. Saggia Civetta!
Civetta assonnata appare da una cavità della quercia.
Civetta. Ah, siete arrivati ... Riccetto, perché non ascolti quello che ti dicono? Sostituire il polline delle farfalle con il brontolio nello stomaco non è solo irresponsabile, ma anche pericoloso. Avresti potuto morire!
Riccetto si avvicina all'albero
Riccetto. Saggia Civetta, io non ho sostituito nulla!
Civetta vola fuori dalla cavità e guarda Riccetto, socchiudendo gli occhi.
Civetta. Allora perché non te ne sei volato via?
Riccetto inizia a piagnucolare, Civetta cerca di carezzarlo sulla testa con un'ala. Biacco striscia sulla quercia per vedere tutto meglio.
Civetta. Dai, non piangere. D'accordo, Riccetto. Prova a fare ali come le mie. Sei cresciuto, può darsi che ci riesca.
La civetta tira via una piuma dalla sua ala.
Civetta. Ecco, ora hai una piuma e il mio consenso. Resta da trovare una piuma di corvo, il cinguettio di un uccellino, aggiungere un po' d'aroma di muschio di quercia e una folata di vento. Civetta vola e va a sedersi sul bordo della cavità.
Civetta. Ora non disturbarmi mentre dormo.
Civetta si nasconde nella cavità, Biacco rimane a giacere sul ramo più basso.
Biacco. A volte mi sembra che inventi le ricette strada facendo. Spinoso, tu, tra l'altro, sei in piedi vicino alla quercia.
Riccetto si batte la fronte con una zampa.
Riccetto. Esatto! Muschio di quercia!
Biacco scuote la coda da un lato all'altro.
Biacco rimugina ad alta voce. Polline di farfalla per il brontolio nello stomaco? Com'è possibile?
Riccetto si china e pone la piuma della civetta alle radici della quercia.
Riccetto. Aiutami, per favore dai alle mie ali il profumo del muschio di quercia. Su di loro posso arrivare a casa dalla mamma.
Riccetto danza in circolo intorno alla piuma.
Riccetto. Grazie, nonno Muschio. Non avrei mai pensato che il profumo del muschio di quercia mi ricordasse così tanto la mia casa.
Riccetto e Biacco se ne vanno; da dietro l'albero sbircia Storno che ha sentito tutto.
SCENA QUINTA
Bosco. Corvo e Storno sono seduti su un ramo.
Storno. Corvo, come non capisci, i ricci sono pericolosi nel cielo. E se trafiggono te o i tuoi pulcini con gli aghi? Sono goffi e non sanno manovrare!
Corvo si gratta pensoso la nuca con un'ala.
Corvo. Beh, non lo so, Civetta non ha paura di lui. Scusa, Storno, ma mi fido più di lei che di te.
Storno vola via rapidamente dal ramo.
Storno, con rabbia. Come vuoi; ti ho avvertito.
Storno vola via, dall'altra parte compare Riccetto.
Corvo. Ah, è arrivato il nuotatore...
Riccetto. Salve, zio Corvo. Per favore, aiutami a volare dalla mamma. Per far questo, puoi regalarmi una piuma dalla tua ala.
Corvo si guarda le ali.
Corvo. Cosa vorresti!? Gli uccelli non disperdono così su due piedi le piume dalle loro ali. Impara a dar valore alla stirpe degli uccelli!
Riccetto, a testa bassa, si siede vicino all'albero.
Riccetto. Mi dispiace, non volevo offenderti. Voglio solo vedere la mamma. La amo così tanto.
Corvo vola verso Riccetto e si siede vicino. Corvo. Solo per questo impari a nuotare e vuoi volare?